AutoreRoberto Di Salvo

I MALINTESI NELLA STORIA

(Una riflessione di mattina, leggendo il giornale nell’ozio agostano)

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Su Corsera leggo oggi il titolo di apertura: «Usa-Russia, minacce atomiche». E il catenaccio, sotto, aggiunge: Trump: «Da Medvedev dichiarazioni idiote e incendiarie. E schiera due sottomarini nucleari». Ogni giorno, da qualche anno, per l’uno o l’altro dei principali territori di guerra, si parla di escalation e si profila la minaccia nucleare. Sarà reale o infondata? O faremo l’al lupo al lupo...

IL CORTILE DEI CATTOLICI

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Dopo il doloroso rinvio del matrimonio del figlio di Netanyahu, ieri si contano tre vittime nella chiesa cattolica della Sacra Famiglia a Gaza. No, per carità, non è che io voglia mettere a paragone, nemmeno a servizio dell’ironia, una cerimonia nuziale con la perdita di tre vite umane. Ma nemmeno penso che – ferma la sacralità di ogni esistenza – quest’ultimo episodio sia comparabile...

Ma dove va a finire il Rolex?

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Con una qualificazione, certamente impropria sul piano giuridico ma estremamente efficace su quello della comunicazione, i Media hanno riportato la notizia della decisione del giudice (a quanto pare: in uno dei vari giudizi pendenti tra gli ex coniugi Totti-Blasi) come un affido condiviso dei Rolex contesi nella coppia scoppiata: i quattro Daytona, probabilmente edizioni speciali e comunque di...

L’UOMO DEL PONTE

(Salvini vuole poliziotti al di sopra delle leggi?)

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  Il Ministro delle Infrastrutture e Capo della Lega (un tempo: Nord), forse perché nel governo in carica “non accocchia e non combina”, l’uomo del Ponte, torna a coltivare – provando a raccogliere politicamente quello che può – idee maturate qualche anno fa durante le sue esperienze al Ministero dell’Interno e propone incisive riforme penali. Idee, che molto fanno pensare alla...

Komandoo

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Il mio amico, il signor R., ve l’ho già presentato in un altro post. Mi fido di lui, nonostante quella tendenza all’integralismo, che gli nasce da una forte spinta a uno stile di vita onesto e un po’ severo, con sé stesso innanzitutto. Ora, il signor R. mi ha raccontato, nel dettaglio, del suo ultimo viaggio e io l’ho ascoltato con interesse, e attenzione a quel suo punto di vista, che prova...

IL DIRITTO SOSPESO DEI FIGLI: IDENTITÀ VS. ANONIMATO

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   Nel diritto, come nella vita, il conflitto è una cosa seria. Ed ancora più seria è la capacità di affrontarlo con equilibrio, ascoltando le ragioni contrapposte e tentandone un contemperamento. La legge, almeno nelle sue intenzioni migliori, non può essere cieca: sa che i diritti possono entrare in contrasto, e quando accade, deve cercare una composizione che salvi la dignità di tutti.    Ma...

“Un anno non c’è male” – Lettura psicoanalitica, simbolica e narrativa

4 Jun 2025  Buonasera amici cari e tanti ringraziamenti per la vostra presenza, l’invito, l’ospitalità. Dico subito una cosa. Se non conoscessi Àlvaro Lukacs, non sapessi ciò che lui ha fatto nella vita, non lo avessi avuto amico per un tempo che si misura a decenni, non me lo trovassi qui di fronte e qualcuno invece mi avesse detto che “Un anno non c’è male” non è stato scritto da lui e che...

Dieci piccoli palestinesi

(E non ne rimase che uno)

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  Nella casa della dottoressa Alaa al-Najjar, a Khan Younis, la giornata comincia di buon ora, come nelle famiglie molto numerose: con una sinfonia disordinata di voci, zaini, scarpe spaiate e piccole contese per il bagno. Ma è confusione nell’amore. Alaa ha imparato l’arte dell’organizzazione, forse per istinto prima che per necessità: sa dosare i turni in ospedale e quelli a casa, con...

Il tabù della critica ebraica e il pregiudizio rovesciato: la nuova macchia umana

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Viviamo un’epoca strana. In un tempo in cui tutto si può dire, in cui ogni parola trova amplificazione, c’è ancora qualcosa che sembra indicibile: una critica agli ebrei – o, più spesso, allo Stato di Israele – che non venga subito vissuta come un cedimento all’antisemitismo. Anche di fronte a fatti drammatici come quelli che si consumano oggi a Gaza, dove la reazione israeliana al brutale...

Questioni di genere (e di priorità)

Una riflessione in punta di lingua (e di penna)

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C’è una domanda che mi ronza in testa da un po’. Una di quelle domande da domenica mattina, mentre ti rigiri nel letto con la vaga intenzione di cambiare il mondo — o almeno il canale della televisione. Eccola: com’è che ci scaldiamo tanto per le questioni di genere, mentre per cose come i morti sul lavoro, i femminicidi o le guerre ci limitiamo, al massimo, a una scrollatina di spalle e un “che...

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